Si richiama l’attenzione al Decreto Legislativo 136/2013, a pochi giorni dall’approvazione definitiva  avvenuta in Senato il 5 Febbraio 2014, che ha introdotto il reato di combustione illecita di rifiuti.

E così, partendo da un’emergenza reale e gravissima, quella della cosiddetta Terra dei Fuochi in Campania, si è deciso di introdurre in via generale il nuovo reato di “combustione illecita di rifiuti”.

Si tratta di un delitto che viene inserito nell’ambito del D.Lgs 152/06, la cui tutela è incentrata, invece, su sanzioni amministrative e contravvenzionali. A questo proposito giova ricordare che la novità è soprattutto nella diversa qualificazione dell’illecito, in quanto, comunque, lo smaltimento non autorizzato dei rifiuti, anche tramite combustione è già previsto come reato contravvenzionale dall’art. 256, comma 1 dello stesso  D.Lgs 152/06.

Tra le novità introdotte dal nuovo D.Lgs 136/13 c’è l’obbligo per il responsabile di risarcire il danno ambientale e di pagare la bonifica. Inoltre, è prevista la reclusione da due a cinque anni, in particolare da tre a sei anni, se si bruciano rifiuti pericolosi.

Nel caso in cui il delitto sia commesso nell’ambito di attività d’impresa, il titolare o il responsabile dell’attività d’impresa risponde anche per omessa vigilanza sugli autori del delitto e a costui si applicano anche le sanzioni interdittive previste dall’articolo 9 comma 2, D.Lgs 231/2001 sulla responsabilità ambientale delle persone giuridiche per fatto di dipendenti e collaboratori. E infine, se per la commissione dei delitti sono utilizzati mezzi di trasporto verrà applicata la confisca.

terra dei fuochi

 

Fonte: Ambiente & Sicurezza sul lavoro