All’interno di un supermercato è possibile, oltre a vendere il pesce al dettaglio attraverso il banco pescheria (classico con il ghiaccio), avere dei banchi frigoriferi per la vendita di prodotti della pesca preincartati, lavorati, eviscerati e sfilettati sempre dentro il medesimo supermercato?

Con le attuali procedure previste per le autorizzazioni delle attività alimentari, in genere l’unico fattore discriminante per effettuare un determinato tipo di lavorazioni è che l’attività abbia i requisiti strutturali sufficienti e necessari. In questo caso il reparto pescheria dovrà essere dotato di un laboratorio dedicato alla lavorazione e preparazione degli alimenti preimballati, che dovrà essere fisicamente separato dal banco vendita. Dovrà, inoltre, essere dotato di tutte le attrezzature necessarie all’espletamento delle attività in questione e, quindi, avere almeno un lavabo e un lavamani, piani di lavoro e taglieri, contenitori per rifiuti, frigoriferi in numero sufficiente, scaffali in acciaio per stoccare il materiale da imballaggio, etichettatrice. Per quanto riguarda i requisiti igienici, si potrà comunque fare riferimento a quanto previsto dal Reg. CE 852/04 allegato II. Naturalmente, come per ogni modifica di attività già avviata, sarà necessario presentare DIA sanitaria alla Asl per tramite del SUAP del Comune di appartenenza, nella quale si comunicherà l’intenzione di aggiungere questo tipo di lavorazione a quella già presente.

Tutti gli imballi posti in vendita dovranno poi rispettare le norme previste per l’etichettatura degli alimenti preimballati e, quindi, il reg. UE 1169/11, che stabilisce norma generali per le informazioni da fornire al consumatore sugli alimenti preimballati, e il reg. UE 1379/13, che riguarda, nello specifico, i prodotti della pesca e dell’acquacoltura.

pesce

Fonte: Alimenti & Bevande