A partire dal 1° gennaio 2023 entrerà in vigore il nuovo Reg. UE 2022/1370 che modifica il precedente Reg. (CE) 1881/2006 relativamente all’introduzione e all’abbassamento dei limiti di ocratossina A, in diverse tipologie di alimenti.

Cos’è l’Ocratossina

L’ocratossina A (nota anche come OTA) è una micotossina prodotta naturalmente da funghi del genere Aspergillus e Penicillium. Classificata come possibile cancerogeno per l’uomo a causa della sua tossicità, in quanto può contaminare svariati prodotti agricoli, e sopravvivere ai processi industriali a cui vengono generalmente sottoposti gli alimenti, giungendo inalterata al prodotto finito e causando seri problemi alla salute del consumatore.
L’OTA è riscontrata come contaminante in un’ampia gamma di alimenti (sia vegetali che animali), tra cui cereali e loro derivati, birra e vino, carne suina, prodotti da forno, caffè torrefatto e cacao in polvere, spezie essiccate e prodotti a base di liquirizia.

Gli effetti di tossicità

La pericolosità dell’ocratossina per la salute è da collegarsi alla sua capacità di essere assorbita facilmente a livello dello stomaco, dal tratto gastro-intestinale e dall’intestino, per poi essere diffusa nel corpo umano attraverso il sangue, raggiungendo reni, fegato, pancreas, muscoli e interferendo quindi con il sistema immunitario. Per tali motivi l’ocratossina A già da diversi anni è stata catalogata da EFSA (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) come agente cancerogeno e genotossico, in quanto in grado di danneggiare direttamente il DNA, motivo per cui fu necessario normarne la presenza all’interno degli alimenti, introducendone dei limiti massimi.

Maggiori rischi per l’ocratossina A: il nuovo parere dell’EFSA

Nel 2020 però, EFSA si è espressa nuovamente sulla presenza dell’ocratossina A negli alimenti, aggiornando il precedente parere scientifico elaborato con il Reg. 1881/2006, ritenendo che i margini di esposizione calcolati per gli effetti cancerogeni di questa micotossina indicano una possibile preoccupazione per la salute principalmente per alcuni gruppi di consumatori e che risulta necessario ridurre i tenori massimi vigenti di ocratossina A per alcuni alimenti di maggior consumo (come, ad esempio, le uve secche, il caffè torrefatto e il caffè solubile). Tenendo conto del fatto che l’ocratossina A è stata riscontrata anche in alimenti per i quali non è ancora stato fissato alcun limite massimo e che contribuiscono all’esposizione umana a questa micotossina, il nuovo Regolamento UE 2022/1370 aggiunge e norma nuove categorie di alimenti come pistacchi, cacao in polvere, radici di zenzero, prodotti da forno, merende a base di cereali e cereali da colazione.

La nuova valutazione, più restrittiva e improntata a una maggiore prudenza e al principio di precauzione, ha preso in considerazione le misurazioni di oltre 71 mila campioni analizzati in 29 paesi europei (soprattutto Germania e Olanda) negli ultimi 10 anni, e ha concluso che esistono motivi di preoccupazione sanitaria per la maggior parte delle fasce di consumatori. Il nuovo parametro calcolato dall’Efsa in questa analisi è il MOE, il margine di esposizione della popolazione alla tossina attraverso gli alimenti. La consulenza fornita fungerà da base scientifica per la Commissione europea nel decidere i livelli massimi di ocratossina A ammessi nei prodotti alimentari.

Soluzioni per la sicurezza alimentare da OTA

Il nuovo Reg. UE 2022/1370 concentra l’attenzione su un maggiore controllo nel settore agroalimentare, con diverse modifiche che comprendono:

  • l’integrazione della lista dei prodotti alimentari che rischiano di esporre alla contaminazione da ocratossina A, che ora include categorie non presenti in passato
  • la riduzione dei tenori massimivigenti di ocratossina A nei prodotti da forno, uve secche, caffè torrefatto e solubile
  • l’assenzadi tenori massimi per formaggio e prosciutto
  • la possibilità per tutti gli alimenti indicati nell’art. 2 del Regolamento, legalmente commercializzati prima del 1° gennaio 2023, di rimanere sul mercato fino al termine minimo di conservazione, o fino alla data di scadenza.

SITOGRAFIA:

EFSA – https://www.efsa.europa.eu/it/news/ochratoxin-food-public-health-risks-assessed
MICROBIOLOGIA ITALIA/MICOLOGIA
https://www.prixquality.com/rubriche/alimentazione/gli-alimenti-integrali/ (FOTO ARTICOLO)