LEGIONELLA

La Legionella rientra nel genere dei batteri gram negativi aerobi. Ne esistono più di 50 specie, suddivise in 71 sierotipi. La più pericolosa, nonché la più ricercata, è la Legionella pneumophila. Le Legionelle vivono in ambiente acquatico naturale e artificiale.

Per proliferare, le Legionelle hanno bisogno di condizioni di stagnazione, incrostazioni e sedimenti, biofilm e la presenza di amebe. Il range di temperatura dell’acqua in cui possono vivere varia da 5,7 e i 55 °C con pH compreso tra 5,5 e 8,1.

 

LEGIONELLOSI

La legionellosi è una forma grave di polmonite causata da batteri appartenenti al genere Legionella. I sintomi sono febbre, brividi, cefalea e dolori muscolari, seguiti da tosse secca e difficoltà respiratoria che in alcuni casi progrediscono fino ad una polmonite grave. Quasi un terzo delle persone colpite presenta anche diarrea o vomito e circa il 50% confusione mentale e delirio. La letalità è del 10-15%.

 

QUALI SONO LE VIE DI TRASMISSIONE DELLA LEGIONELLOSI?

La legionellosi viene generalmente contratta per via respiratoria, mediante inalazione o microaspirazione di aerosol in cui è contenuto il batterio. L’aerosol si forma attraverso le minuscole gocce generate dallo spruzzo dell’acqua, o dall’impatto dell’acqua su superfici solide. Più le goccioline sono piccole, più sono pericolose; gocce d’acqua con un diametro inferiore a 5μ raggiungono più facilmente le basse vie respiratorie. L’aerosol può essere generato da:

  • apertura di un rubinetto o di una doccia;
  • sciacquone di impianti igienici;
  • vasche per idromassaggio e piscine;
  • bagni turchi e aree adibite a sauna;
  • torri di raffreddamento/condensatori evaporativi;
  • fontane ornamentali specialmente se collocate in ambiente interno;
  • impianti di irrigazione di giardini.

Ad oggi non è dimostrato che la malattia si possa contrarre bevendo acqua contaminata. Sembra esclusa la trasmissione diretta tra uomo e uomo.

 

ANALISI DEL RISCHIO LEGIONELLOSI

L’analisi del rischio si divide in tre momenti sequenziali e correlati tra loro:

  • Valutazione del rischio: indagine che individua le fasi e i punti in cui si possono realizzare condizioni che collegano la presenza di Legionella nell’impianto alla possibilità di contrarre l’infezione;
  • Gestione del rischio: tutti gli interventi e le procedure volte a rimuovere o contenere le criticità individuate nella fase precedente;
  • Comunicazione del rischio: tutte le azioni finalizzate a informare, formare, sensibilizzare i soggetti interessati al fenomeno (personale addetto al controllo, gestori degli impianti, esposti, ecc.).

Una buona valutazione del rischio legionellosi permette di ottimizzare le risorse economiche impiegate per l’adozione delle misure preventive e di controllo.

Reintegra da sempre coniuga il rispetto degli adempimenti normativi  all’esigenza del cliente.

L’importanza di predisporre per la propria struttura un piano di prevenzione adeguato non deve essere sottovalutato affidandosi a mani inesperte.

 

PIANO DI PREVENZIONE

Prevenire la Legionella nelle strutture significa:

  • Progettazione

Corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici che comportano un riscaldamento dell’acqua e/o la sua nebulizzazione (impianti a rischio). Sono considerati tali gli impianti idro-sanitari, gli impianti di condizionamento con umidificazione, le torri di raffreddamento e i condensatori evaporativi, gli impianti che distribuiscono ed erogano acque termali, le piscine e le piscine idromassaggio;

  • Adozione misure preventive anti legionella

Adozione di interventi  (manutenzione e, all’occorrenza, disinfezione) atti a contrastare la moltiplicazione e la diffusione di Legionella negli impianti a rischio.

Per quanto tali misure non garantiscano che un sistema o un suo componente siano privi di Legionella, esse contribuiscono a diminuire la probabilità di una contaminazione batterica grave.

  • Effettuazione dell’Analisi del rischio legionellosi

Oltre alle misure riportate, per un’efficace prevenzione è necessario che in ogni struttura venga effettuata periodicamente la valutazione del rischio legionellosi, ovvero della probabilità che si verifichino uno o più casi di malattia.

 

CONTROLLO

Ogni struttura deve designare un responsabile del rischio legionellosi, una figura aziendale che comprenda l’importanza della prevenzione e dell’applicazione delle misure di controllo. Per le strutture sanitarie deve essere costituito un team multidisciplinare.

Ogni struttura può avvalersi di esperti per la valutazione del rischio.

 

ANALISI DI LABORATORIO

Le analisi per la ricerca di legionella sull’impianto idrosanitario devono essere effettuate nei seguenti casi:

  • se si evidenzia la presenza di un potenziale rischio derivante dall’impianto idrosanitario (es: la temperatura dell’acqua calda è inferiore a quella raccomandata; vi è la presenza di rami morti nella rete distributiva; altro).
  • successivamente a trattamenti di bonifica
  • per verificare il mantenimento delle condizioni di sicurezza
  • all’apertura per attività stagionali

Nella decisione del numero  e della frequenza di analisi per la ricerca di legionella è importante conoscere le caratteristiche dell’impianto e di utilizzo dei punti acqua nella struttura.

2009 Margaret Williams, PhD; Claressa Lucas, PhD;Tatiana Travis, BS Under a moderately-high magnification of 8000X, this colorized scanning electron micrograph (SEM) depicted a large grouping of Gram-negative Legionella pneumophila bacteria. Please see PHIL 11092 through 11154 for additional SEMs of these organisms, specifically PHIL 11149 for a black and white version of this image. Of particular importance, is the presence of polar flagella, and pili, or long streamers, which due to their fragile nature, in some of these views seem to be dissociated from any of the bacteria.   You’ll note that a number of these bacteria seem to display an elongated-rod morphology. L. pneumophila are known to most frequently exhibit this configuration when grown in broth, however, they can also elongate when plate-grown cells age, as it was in this case, especially when they’ve been refrigerated. The usual L. pneumophila morphology consists of stout, “fat” bacilli, which is the case for the vast majority of the organisms depicted here. These bacteria originated on a 1 week-old culture plate (+/- 1 day), which had incubated a single colony, at 37?C upon a buffered charcoal yeast extract (BCYE) medium with no antibiotics.