Il Decreto 135/2018 (“Decreto Semplificazioni”) convertito nella Legge 12/2019
Niente più informazioni ingannevoli né falsi sulle tavole.
Febbraio 2019, le Commissioni Lavori pubblici e Affari costituzionali del Senato approvano la norma sull’obbligo di indicare in etichetta l’ origine di tutti i prodotti alimentari in Italia, convertendo con modifiche il Decreto – Legge n. 135 del 14 Dicembre 2018 (“Decreto Semplificazioni”) in Legge n.12 dell’11 Febbraio 2019, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione.
La norma approvata non è esecutiva nell’immediato, dunque non è direttamente applicabile, ma essa è propedeutica all’emanazione di un Decreto Ministeriale che, una volta emanato a livello nazionale, dovrà essere notificato alla Commissione europea a Bruxelles, la quale dovrà stabilire se gli alimenti per cui l’Italia chiede l’obbligatorietà dell’indicazione di origine abbiano i requisiti richiesti adeguati. In seguito, a tre mesi dalla notifica a Bruxelles e se la Commissione non avrà obiezioni o richiederà spiegazioni e chiarimenti, il provvedimento diventerà esecutivo.
Ad avvalorare quanto detto, viene riportato un estratto del testo legislativo della Legge 12/2019, articolo 3 – bis riguardante le disposizioni in materia di etichettatura:
“3-bis. Con il decreto di cui al comma 3 sono individuate le categorie specifiche di alimenti per le quali è stabilito l’obbligo dell’indicazione del luogo di provenienza. Ai sensi dell’articolo 39, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1169/2011, il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, in collaborazione con l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA), assicura la realizzazione di appositi studi diretti a individuare la presenza di un nesso comprovato tra talune qualità degli alimenti e la relativa provenienza nonché a valutare in quale misura sia percepita come significativa l’indicazione relativa al luogo di provenienza e quando la sua omissione sia riconosciuta ingannevole.I risultati delle consultazioni effettuate e degli studi eseguiti sono resi pubblici e trasmessi alla Commissione europea congiuntamente alla notifica del decreto di cui al comma 3.”
In Italia, ad oggi, l’obbligo di indicare l’origine in etichetta esiste SOLO per:
- Latte e derivati (Indicazione dell’origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori introdotta con D.M. 09/12/2016, pubblicato in G.U. 19 gennaio 2017, n. 15);
- riso (Indicazione dell’origine in etichetta del riso introdotta con D.M. 26/07/2017, pubblicato in G.U. 16 agosto 2017, n. 190);
- grano duro per pasta di semola di grano duro (Indicazione dell’origine, in etichetta, del grano duro per paste di semola di grano duro introdotta con D.M. 26/07/2017, pubblicato in G.U. 17 agosto 2017, n. 191);
- pelati e concentrati di pomodoro ( Indicazione dell’origine in etichetta del pomodoro introdotta con D.M. 16/11/2017, pubblicato in G.U. 26 febbraio 2018, n. 47)
Mentre, nell’ Ue, esiste anche per la carne di pollo e i suoi derivati, la carne bovina, il pesce, l’olio extravergine di oliva, la frutta e verdura fresche, le uova e il miele. Dunque, attraverso l’emendamento, viene data la possibilità di estendere e di adeguare l’obbligo anche per altri alimenti stabiliti dal Mipaaft, ad esempio salumi, carne di coniglio e trasformata, legumi in scatola, pane, marmellate e succhi di frutta.
Inoltre, vi è un ulteriore novità, il decreto prevede una sanzione nel caso di una violazione del futuro eventuale obbligo, ricondotta alle sanzioni previste dal Decreto legislativo 231/2017, articolo 13 (da due a sedici mila euro).
Il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio, alla notizia positiva del provvedimento preso, esordisce nel comunicato stampa: “Vince il Made in Italy, vincono i produttori onesti e i consumatori che ora potranno scegliere in totale trasparenza. Niente più informazioni ingannevoli né falsi sulle nostre tavole. Lo avevamo promesso e ora portiamo a casa questo importante risultato. Ce lo avevano chiesto i cittadini, le associazioni di categoria e le nostre aziende che ogni giorno, con il loro lavoro e le eccellenze agroalimentari prodotte, portano in alto il nome del nostro Paese nel mondo. Noi siamo dalla loro parte.”