È diventato operativo il Protocollo d’intesa per lo sviluppo e la crescita delle imprese a prevalente partecipazione femminile e delle lavoratrici autonome. Lo strumento è stato lanciato dall’Abi, con l’intesa stipulata il 4 giugno con il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dello Sviluppo Economico, d’intesa con le associazioni imprenditoriali di categoria maggiormente rappresentative.

L’intesa prevede che ciascuna delle banche aderenti metta a disposizione delle imprese femminili e delle lavoratrici autonome uno specifico plafond finanziario, destinato alla concessione di finanziamenti, a condizioni competitive, per agevolare l’accesso al credito delle imprese femminili, nelle diverse fasi del loro ciclo di vita ovvero della vita lavorativa delle libere professioniste.

Il Protocollo segue tre linee d’intervento:

  • Investiamo nelle Donne” – finanziamenti finalizzati a realizzare nuovi investimenti, materiali o immateriali, per lo sviluppo dell’attività di impresa ovvero della libera professione;
  • Donne in Start-Up” – finanziamenti finalizzati a favorire la costituzione di nuove imprese a prevalente partecipazione femminile ovvero l’avvio della libera professione;
  • Donne In-Ripresa” – finanziamenti finalizzati a favorire la ripresa delle PMI e delle lavoratrici autonome che, per effetto della crisi, attraversano una momentanea situazione di difficoltà.

I finanziamenti potranno beneficiare della garanzia della “Sezione speciale del Fondo di garanzia per le PMI” in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile o delle eventuali garanzie, pubblico o private, che le banche riterranno utile acquisire.

Il Protocollo prevede, inoltre, la possibilità che il rimborso del capitale dei finanziamenti erogati possa essere sospeso, una sola volta nell’intero periodo dell’ammortamento del finanziamento bancario e per un periodo fino a 12 mesi, nei seguenti casi:

  • Maternità dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma;
  • Grave malattia dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma, ovvero del suo coniuge, o convivente, o dei figli anche adottivi;
  • Malattia invalidante di un genitore o di un parente o affini entro il terzo grado conviventi dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma.

I soggetti interessati devono recarsi presso lo sportello di una delle banche aderenti e richiedere i finanziamenti previsti dal Protocollo d’intesa.

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Fonte: Agevolazioni alle Imprese