Con una nota diramata giovedì 13 Febbraio scorso la Commissione Ambiente della Camera, nella persona del Presidente Ermete Realacci è intervenuta sulla questione Sistri nel parere della VIII Commissione al Milleproroghe, chiedendo “che si valuti l’opportunità di prorogare al 1 gennaio 2015 il termine iniziale di operatività del Sistri, sia per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, che per i comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della regione Campania, procedendo nel frattempo ad individuare modalità di controllo e tracciabilità dei rifiuti più efficaci e trasparenti condivise con il sistema delle imprese.

Si ricorda che il D.L. 101 del 31/08/2013 sancisce al 3 Marzo 2014 l’avvio del sistema SISTRI per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi, nonché per i Comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della regione Campania di cui al comma 4 dell’articolo 188-ter, del d.lgs. n. 152 del 2006, mentre hanno già dato inizio alla gestione del SISTRI a partire dal 1 Ottobre 2013 gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, o che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi, inclusi i nuovi produttori.

La Commissione ha inoltre richiesto la proroga al 30 giugno 2015 del termine di applicazione delle sanzioni per inadempimento a specifici obblighi di gestione dei rifiuti previste nel testo previgente alle modifiche apportate dal decreto di attuazione della direttiva europea sui rifiuti 2008/98/CE, ossia tenuta di registro di carico/scarico rifiuti, formulari di identificazione rifiuti e MUD.

Realacci rammenta che il traffico illegale di rifiuti pericolosi “è tuttora una delle attività più redditizie dell’ecomafia – ricorda – secondo Legambiente frutta alla malavita organizzata 4,1 miliardi di euro l’anno”, un fenomeno “contro il quale è urgente attivare un sistema di tracciabilità per la gestione e la movimentazione dei rifiuti da parte delle aziende che sia semplice, efficace e trasparente. Proprio per contrastare questo ‘sporco’ traffico era nato il Sistri, il sistema informativo voluto dal ministero dell’Ambiente sin dal 2007 per monitorare i rifiuti pericolosi tramite la tracciabilità degli stessi in attuazione della normativa europea sui rifiuti”.

“Il Sistri ad oggi non è, però, ancora entrato pienamente in funzione e rischia di essere un insostenibile appesantimento burocratico e un sovraccarico organizzativo soprattutto per le piccole imprese, diversamente da quanto realizzato in altri paesi europei”.

“L’esigenza di una semplificazione del sistema era stata riconosciuta dallo stesso ministro Orlando, che rispondendo a una mia interrogazione sul tema lo scorso settembre si impegnava proprio in questo senso. Non si ha notizia dei risultati del tavolo tecnico sul Sistri – conclude Realacci – al quale partecipano anche le associazioni di categoria, istituto allo scopo presso il gabinetto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare annunciato dal ministro nella stessa occasione”.

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