Quali sono le norme che regolano l’obbligo di riportare sul menù lo stato fisico dei prodotti della pesca al momento dell’acquisto? Quali sono le sanzioni previste per il titolare di un ristorante che non rispetta tale obbligo?

L’obbligo di presentare il menù con i relativi prezzi deriva dall’articolo 180 del regio decreto 635/1940, che di fatto sancisce che il menù di un ristorante equivale ad una proposta contrattuale nei confronti dei potenziali clienti: il titolare manifesta la volontà di offrire determinate pietanze indicate nella lista e il cliente, attraverso l’ordinazione, accetta la proposta. Se però il ristoratore non indica espressamente le qualità del prodotto, viola gli obblighi di trasparenza commerciale e commette una tentata frode.

Egli, infatti, omettendo di indicare le qualità effettive del bene venduto, persegue una finalità illecita: frodare il cliente per indurlo ad acquistare il prodotto. L’orientamento della giurisprudenza configura il tentativo di frode in commercio, non solo quando venga omessa l’indicazione di alimenti surgelati nel menù, ma anche quando la loro indicazione sia fatta con caratteri molto piccoli, posti all’estremo margine della lista o in senso verticale, in modo da sfuggire all’attenzione della clientela (Cassazione penale, sez. III, sentenza n. 24190 del 27 giugno 2005).

Va poi ricordato il regolamento UE 1169/2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che in premessa precisa che «La considerazione principale per richiedere informazioni obbligatorie sugli alimenti dovrebbe essere quella di consentire ai consumatori di identificare e di fare un uso adeguato di un alimento e di effettuare scelte adatte alle esigenze dietetiche individuali. A tal fine, gli operatori del settore alimentare dovrebbero agevolare l’accessibilità di tali informazioni alle persone con menomazioni visive». Per quanto riguarda la possibilità di riconoscere prodotti congelati al momento della somministrazione, oltre ai metodi analitici, gli organi ufficiali ricorrono alla verifica dei documenti in possesso del ristoratore (fatturazioni, documenti di trasporto ecc.).

Per il consumatore non resta altro che la verifica del prezzo, che può far nascere un sospetto e delle caratteristiche organolettiche nonché la fiducia nei confronti del ristoratore.

prodotti della pesca

Fonte: Alimenti & Bevande