La legionellosi è un’infezione causata da batteri appartenenti al genere Legionella spp. e caratterizzata da diverse forme cliniche. I batteri in questione hanno come habitat naturale gli ambienti acquatici sia naturali (es: laghi e fiumi di acqua dolce) che artificiali (es: reti idriche di strutture pubbliche e private). La trasmissione interumana della malattia è considerata altamente improbabile; l’infezione avviene principalmente per via respiratoria, mediante inalazione di goccioline o particelle contenenti il microrganismo.

La legionellosi può presentarsi in tre diverse forme:

  • La Malattia dei Legionari è la forma più severa dell’infezione, con una letalità media del 10%; si presenta dopo un’incubazione di 2-10 giorni con sintomi simili a quelli di una polmonite acuta.
  • La Febbre di Pontiac è una forma più leggera con un periodo d’incubazione di 24-48 ore e sintomi di febbre, malessere generale, cefalea ed a volte tosse e gola arrossata.
  • Forma subclinica, cioè senza la comparsa di sintomi clinici.

La legionellosi è una malattia soggetta a notifica obbligatoria in Italia e in Europa, tuttavia si ritiene sia largamente sottostimata per due motivi principali: in primo luogo viene diagnosticata raramente poiché i pazienti vengono di rado sottoposti ai test di laboratorio specifici prima di instaurare una terapia antibiotica, in secondo luogo perché gli operatori sanitari non sempre sono ligi nell’ottemperare gli obblighi di notifica alle autorità sanitarie.

Nel 2012 sono pervenute all’Istituto Superiore di Sanità 1.350 schede di sorveglianza relative ad altrettanti casi di legionellosi, di cui 1.325 confermati e 25 probabili, con un incremento del 33% rispetto ai casi notificati nel 2011. Il 76,6% dei casi è stato notificato da 6 regioni (Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Toscana, Lazio, Campania). L’incidenza della legionellosi in Italia nel 2012 è risultata pari a 22,7 casi per milione di abitanti in aumento rispetto all’anno passato (Figura 1). Le caratteristiche medie dei pazienti sono simili a quelle degli anni precedenti: l’età media è di 64,4 anni ed il 50% dei casi ha almeno 65 anni. Il 66,6% dei casi di legionellosi è di sesso maschile.

I casi in turisti italiani sono stati complessivamente 137, di cui il 93,4% avevano soggiornato in albergo, il 5% in campeggio e il restante 1,6% presso altre strutture recettive.

L’obbligo di prevenire il rischio legionellosi dotandosi di una valutazione del rischio legionellosi riguarda i gestori di:legionellosi

  • Strutture turistico-recettive (alberghi, hotel, pensioni, campeggi, residence, agriturismi, bed&breakfast, soggiorni di vacanze, affittacamere, navi da crociera, ecc.)
  • Strutture termali e ad uso collettivo (impianti sportivi e ludici, palestre, centri commerciali, fiere, esposizioni, ecc.)
  • Strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali

Una buona valutazione del rischio legionellosi permette di ottimizzare le risorse economiche impiegate per l’adozione delle misure preventive e di controllo.

Reintegra S.r.l. da sempre coniuga il rispetto degli adempimenti normativi all’esigenza del cliente.

L’importanza di predisporre per la propria struttura un piano di prevenzione adeguato non deve essere sottovalutato affidandosi a mani inesperte.

 

Fonte: Rapporto annuale sulla legionellosi in Italia nel 2012; Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità – Volume 26, numero 9, Settembre 2013