Su un incarto multilingua è possibile inserire contemporaneamente la tabella nutrizionale USA e quella UE, riportando su ciascuna di essere rispettivamente “Only for USA” e “Solo per EU”?

Purtroppo no, non più, almeno a decorrere dal 14 dicembre 2014, a meno che Bruxelles non riesca a risolvere il guaio creato da una norma del regolamento “Food information to consumers”.

Perché? I “nutrition facts” sulle etichette d’Oltreoceano comprendono la citazione obbligatoria del contenuto di acidi grassi trans (TFA) nell’alimento.

La disciplina vigente in Europa non contempla i TFA tra le indicazioni nutrizionali ammesse, la cui lista tassativa è contenuta nell’allegato del Reg CE 1924/2006 (il cosiddetto “regolamento Claims”).

Fino ad oggi è stata informalmente ammessa la presenza dello spazio dedicato ai “nutrition facts” sulle etichette multi lingua destinate ai mercati nord-americani oltreché al nostro mercato interno.

Il Reg UE 1169/2011 ha tuttavia introdotto un esplicito divieto di riportare alcun riferimento in etichetta agli acidi grassi trans (TFA).

E’ dunque necessario, a decorrere dalla data di applicazione del predetto regolamento, predisporre etichette separate per i prodotti destinati a USA/Canada.

A meno che la Commissione europea – incaricata di fornire al Parlamento e al Consiglio, entro i tre anni dalla pubblicazione del regolamento, una relazione sull’eventuale opportunità di aggiungere la voce “TFA” nella tabella nutrizionale obbligatoria – non trovi una soluzione al problema, come già invocato nell’e-book “L’Etichetta”, a firma dello scrivente, disponibile su www.ilfattoalimentare.it.

Una soluzione potrebbe anche venire adottata con un atto normativo ad hoc, considerato anche il procedere dei negoziati USA-UE per un accordo di libero scambio, sul solco della recente intesa, che ha permesso il mutuo riconoscimento delle certificazioni “bio” rilasciate dai competenti organismi sulle due sponde dell’Oceano.

 

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Fonte: Alimenti & Bevande